domenica 6 novembre 2016

IL MITO DELLA CAVERNA : SOSTENITORE DEL TUO BRAND

IL MITO DELLA CAVERNA 



Ci sono delle persone imprigionate. Dietro di loro c’è un muro ed un fuoco.

Persone occulte passano con degli oggetti, ed il fuoco, illuminando questi oggetti, proietta sul muro le loro ombre (ti ricorda qualcosa, tipo la “televisione”?).

Questi prigionieri, quindi, vedono solo l’ombra delle cose, non le cose in sé (lui parla dell’ombra delle idee ma non perdiamoci )

Adesso immaginiamo che un prigioniero riesca a liberarsi, e rivolga i suoi occhi verso l’uscita.

Inizialmente la luce lo abbaglierà, lo accecherà, gli provocherà dolore, perché è stato abituato al buio, al vivere di ombre.

Successivamente si incamminerà verso l’uscita, per fuggire e vedere il mondo REALE.

Ha sofferto, il prigioniero evaso, ha sofferto a causa della luce, perché non era abituato alla luce, e deve quindi abituare i suoi occhi, e staccarsi da una vecchia abitudine errata e abituarsi al NUOVO crea dolore, sia fisico che psicologico (soprattutto psicologico).

L’evaso vorrebbe con tutto sé stesso tornare indietro a salvare i suoi fratelli prigionieri, coloro che hanno condiviso con lui la prigionia.

Ma cosa accadrebbe?

Sarebbero disposti a “rischiare la vista” come ha fatto lui, abbandonando la caverna per andare verso la luce?

E soprattutto … crederebbero alle sue parole, o lo prenderebbero semplicemente per un pazzo che ha perduto il senno e perduto la vista (perché essendo abituati alla luce, nel tornare dentro la caverna i suoi occhi dovrebbero momentaneamente riabituarsi al buio e quindi vedrebbero peggio dei suoi fratelli prigionieri, abituati al buio)?

Questo è il NOCCIOLO del mito della caverna di Platone, un genio dell’umanità da troppi di noi dimenticato o peggio ancora mai studiato o letto (ma il suo martirio lo ha scritto lui stesso: quanti prigionieri sono disposti a liberarsi per recarsi verso la luce?).

Beh, lo Storytelling si pone la domanda successiva.

“Cosa mi serve per far comprendere agli altri che fuori da questa caverna c’è la luce, la VERITA’?” 

Immagina che I TUOI POTENZIALI CLIENTI  siano i prigionieri nella caverna: vedono le ombre proiettate delle loro convinzioni, molto spesso sbagliate.

Allora cosa devi fare per “portarli verso la luce”?

BISOGNA SAPERE. 

In che senso?

Immaginiamo che di questi prigionieri tu conosca profondamente due su dieci.

Sai che da tempo questi uomini non vedono una donna e sentono la necessità di amarne una.

Torni nella caverna.

Anziché dirgli:” Fuori c’è il VERO, compagni! Quel che qui vediamo sono solo le ombre delle cose, non le cose in sé. Qui è tutto finto!”

Rivolgendoti ai tuoi due compagni che desiderano una donna, dirai:“Ehi ragazzi, fuori dalla caverna ho trovato una donna bellissima! I seni prosperosi, una donna sensuale come poche altre! Abbiamo fatto l’amore sotto un albero tutta la notte ed è stato bellissimo!”

Vedrai che, in pochissimi istanti, i due compagni bramosi chiederanno di essere liberati ed altri, perché i due stanno uscendo, vorranno seguirli.

Scoprendo man mano cosa gli altri vogliono, potrai fare la stessa cosa.

I 3 PRINCIPI sono ETERNI ed inequivocabili, ed è il comprenderli più profondamente dei tuoi concorrenti che fa la Differenza.

Eroe: CHI E’ IL TUO POTENZIALE CLIENTE, il suo desiderio? Ricorda che più il Desiderio è SPECIFICO più avrai possibilità di successo.

Anti-Eroe: Cosa lo ostacola dal realizzare il desiderio? Ricorda che nell’analizzare l’ostacolo devi studiare profondamente il PERCHE’ il tuo Eroe percepisca quell’ostacolo e comprenderne le motivazioni interiori più radicate. 

Happy Ending: Qual è la motivazione interiore più forte che lo spinge a Desiderare quella cosa? Più saprai in cosa è radicato questo suo desiderio (narcisismo, pulsione sessuale, senso di appartenenza ecc.) più saprai creare l’Happy Ending adatto per la tua costruzione di Storytelling. 

Cosa voglio dire ?

Che i prigionieri che sono racchiusi nella caverna hanno paura di uscirne per la motivazione che l’uomo ha di per sé paura dell’ignoto, dell’incerto, ed è sempre a caccia di certezze.

Necessita di una profonda scossa emotiva che può ricevere solo da una Storia che lo trascini e lo coinvolga.

I prigionieri desiderosi di una donna “immaginano” immediatamente, nel raccontare la mia Avventura, di ESSERE ME.

E’ un processo identificativo, e non puoi farci nulla, l’uomo è fatto di identificazione … non dimenticarti dei NEURONI SPECCHIO e della famosa frase “MONKEY SEE MONKEY DO”.

Mi seguono perché vorrebbero che gli accadesse quel che è accaduto a me.

Altri li seguiranno perché magari loro avevano INFLUENZA su altri prigionieri legati, ecc.

Il povero Platone aveva giustamente compreso una cosa: gli uomini ODIANO LA LUCE perché ne hanno paura.

Preferiscono rimanere imprigionati in una caverna a guardare l’ombra delle cose (la televisione, la televisione dovrebbe farti comprendere come la Caverna di Platone si sia evoluta e si evolverà ancora!) piuttosto che rischiare di accecarsi con la luce per poi vedere la verità, affrontarla e relazionarsi positivamente con essa.

Anche i tuoi potenziali clienti sono imprigionati: per liberarli devi analizzare i 3 PRINCIPI, altrimenti preferiranno l’OMBRA DELLE COSE piuttosto che la verità.

Tratto dal sito : http://professionestoryteller.com/

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