sabato 23 aprile 2016

CINQUE MODI PER DIRE DI " NO " SENZA SENSI DI COLPA

5 modi per dire di no senza sensi di colpa















Capitano quei periodi in cui ci sentiamo sovraccaricati di impegni, cose da fare, decisioni da prendere.

Ci sentiamo quasi catturati in una spirale senza fine in cui ci sembra di non poter aver alcun controllo.

Riuscire a dire di no è una sfida per molte persone. Trovare il giusto compromesso tra aiutare gli altri e soddisfare anche i nostri bisogni è un passo necessario per mantenere il nostro equilibrio emotivo.

5 modi per dire di no senza sensi di colpa.




1. Motiva la tua scelta

Quando diciamo di no, è possibile che dall’altra parte, questo rifiuto venga preso come una questione personale. Ecco che poi sorgono incomprensioni, si rovinano le relazioni, si alimenta il rancore.

Non occorre fornire troppi dettagli, ma dire, ad esempio “Ho veramente bisogno di tempo per me”, oppure “Purtroppo, ho già altri piani per quel giorno” comunica al nostro interlocutore che non è che diciamo di no perché non ci fa piacere stare con lei/lui, ma per altri motivi.

E se l’altra persona si offende lo stesso? Non è una cosa che ti appartiene. 

Se sei stata sincera/o nell’esprimere le tue ragioni, tu non hai nulla da temere… E forse c’è un po’ di lavoro interiore da fare per quella persona.


2. Dai spiegazioni…ma fino a un certo punto

Esistono persone che riescono a trovare qualcosa da ribattere per ogni cosa che dici. Non sprecare il tuo tempo offendendoti o arrabbiandoti. 

Ricordati della tua zona di potere (pensieri, parole, azioni e emozioni), quella su cui hai il totale controllo.

La zona di potere è quella che ci ricorda che, indipendentemente dalla situazione esterna, siamo sempre noi a scegliere cosa pensare, come sentirci, come parlare e come agire. Nessuno può obbligarci a pensare in un certo modo. 

Nessuno ha la proprietà delle nostre parole. Nessuno ci può far sentire inferiori o tristi o arrabbiati, se noi non lo vogliamo. Nessuno e niente ci può rovinare la vita, se non siamo noi a cedergli questo diritto.



3. Pianifica il tuo tempo libero

Siamo abituati a pianificare le attività da svolgere, ma spesso ci dimentichiamo di includere nei nostri piani anche il nostro tempo libero che è importante tanto quanto le attività che “dobbiamo” fare.

Metti te stessa/o e i tuoi bisogni al centro. 

E quando qualcuno ti chiede di fare qualcosa o sacrificare il tuo tempo libero, valuta la situazione. Riprendendo una citazione di Paulo Coelhoprima di dire sì agli altri, assicurati di non dire no a te stessa/o!

4. Stabilisci dei paletti

Se dire di no ti sembra troppo drastico, ma dire di sì non è esattamente quello che vuoi, considera una via di mezzo. 

Un’amica ti chiama perché ha voglia di sfogarsi, ma tu non puoi o non vuoi ascoltarla in quel momento? 

Magari puoi risponderle con un “non ora”, che non significa un no assoluto, ma semplicemente che metti in attesa quella richiesta e la prenderai in carico quando sarai emotivamente disponibile. 

Questo è un segno di rispetto nei tuoi confronti, ma anche nei confronti della tua amica perché in questa maniera potrai ascoltarla attivamente e col cuore quando sarai predisposta a farlo, invece di ascoltarla passivamente e distrattamente quando non è quello che volevi fare.




5. Ricorda che in fondo è solo un’abitudine

Quando diciamo sì a tutto, lo facciamo perché seguiamo un’abitudine ben radicata nel nostro sistema di credenze. 

Come ci siamo abituati a dire di sì, possiamo abituarci a dire di no.

Instaurare una nuova abitudine è questione di allenamento e pratica. Inizia a piccoli passi, uscendo dalla tua zona di comfort e iniziando a dire di no (o “non ora”) per delle cose minime. 

Ti accorgerai di come il mondo continuerà ad andare avanti lo stesso e ti accorgerai di come il mondo continuerà ad andare avanti lo stesso e non sarà così tragico come pensi. 

Questo ti farà sentire sempre più a tuo agio nel dire di no.

Una delle ragioni per cui dire di no è una sfida per te è perché in fondo hai un cuore grande, vorresti aiutare tutti quelli che te lo chiedono e vorresti una vita senza tensioni. 

Sono tutte delle qualità e aspirazioni bellissime, possibili da mantenere solo se dai anche a te stessa/o e alle tue necessità il giusto valore che meritano!

Tratto dal sito : http://www.blessyou.me/

domenica 17 aprile 2016

SEI MODI PER FARE LA DIFFERENZA


Viviamo in società e ogni nostra azione, parola o pensiero hanno una conseguenza sulla nostra vita e quella degli altri. Anche se non ce ne rendiamo conto, facciamo comunque la differenza.


Allora la domanda da farsi non è più se voglio fare la differenza o meno, ma che tipo di differenza voglio fare? Che tipo di eredità voglio lasciare nel mondo?

«Non so quale sarà il vostro destino, ma una cosa so: i soli tra voi a essere veramente felici saranno coloro che hanno cercato e trovato il modo di servire», scriveva uno dei miei miti dell’adolescenza, Albert Schweitzer.

La domanda più urgente della vita è: 

cosa stai facendo per gli altri? 

Quando ci diamo il permesso di apprezzare il fatto che siamo vivi e iniziamo a scorgere la bellezza che ci circonda, è naturale sentire nascere dentro la voglia di ridare indietro, di dire grazie in qualche modo alla vita (o a Dio o all’Universo). 

E ognuno di noi è chiamato a fare questo passo, non solo i grandi personaggi della storia.

Ecco allora 6 modi per fare la differenza nella tua vita e nel mondo.


1. Viaggia

Viaggiare allarga la mente, ci fa scoprire nuovi lati di noi stessi e conoscere nuove persone, ci fa vedere le cose da un altro punto di vista. 

Per viaggiare non occorre andare dall’altra parte del mondo.

Anche solo prendere la macchina fotografica e fare un giro nel paese dove siamo nati e cresciuti, può farci scoprire dei tesori nascosti di quel luogo. 

Viaggiare ci dona una senso di libertà e avventura.

A volte perdersi in un posto è proprio il modo di ritrovare noi stessi.


2. Crea qualcosa

La creatività è l’espressione della parte divina che è in noi.

Lascia fluire la creatività e crea qualcosa con le tue mani, le tue parole o le tue azioni.

L’arte può assumere la forma di un quadro, una fotografia, una scultura, una poesia, una danza, un vestito. 

Non porre limiti o giudizi a quello che puoi fare!




3. Insegna quello che sai

Insegnare agli altri quello che sappiamo è un modo per fare una grande differenza nella vita di quelle persone. 

Tramandare il nostro sapere ci fa sentire utili e ci porta un senso di soddisfazione e autorealizzazione. 

Dà un senso alla nostra vita e ci connette più profondamente con gli altri.

La spinta verso l’autorealizzazione è il bisogno istintivo degli esseri umani di espandere al massimo le proprie abilità e di impegnarsi per essere il meglio che possono essere. 

È quella vocina che ci porta a cercare di procedere al meglio, a condurre una vita più sana e appagante, a voler dare il nostro contributo al mondo.

Questo livello include tutto ciò che ci porta ad evolverci, a scoprire la nostra unicità, ad incarnare qualità spirituali, a sviluppare un senso di autoefficacia, ad aiutare gli altri, a realizzare la nostra identità e il nostro scopo di vita.


4. Aiuta gli altri

Quando ci dedichiamo a una causa più grande di noi, spostiamo il focus dell’attenzione da noi stessi e la nostra vita (e i nostri pensieri di scarsità, “se solo avessi una relazione/quel lavoro/quella casa, ecc.”) e ci fa rivolgere lo sguardo agli altri. 

In poche parole, dedicandoci agli altri, togliamo di mezzo il nostro ego. 

Aiutare un vicino anziano con le commissioni, scambiare qualche parola con chi è solo, passare qualche ora in un canile, offrirsi come babysitter per i figli degli amici: sono tutti modi in cui possiamo aiutare gli altri. 

Che cosa hai dato o vuoi dare agli altri oggi?


5. Leggi

Leggere è il nutrimento dell’anima e della mente. 

Ci fa viaggiare stando fermi, ci offre nuovi spunti di riflessione e discussione, porta le nostre conversazioni con gli amici ad un livello superiore.

Leggere le biografie di persone che stimi può essere anche un ottimo modo per acquisire nuove idee e ritrovare l’ispirazione.



6. Ascolta attentamente

Essere dei bravi ascoltatori è una qualità che può fare la differenza nella nostra vita e in quella degli altri. 

Quando ascoltiamo attentamente la voce del cuore, riusciamo a capire qual è la decisione giusta da prendere. 

Ci connettiamo con il nostro Io superiore, la nostra essenza e ci allineiamo con quello che ci fa veramente felici.

Saper ascoltare attivamente un’altra persona e cercare di entrare nel suo mondo, è di grande aiuto anche per il nostro interlocutore. 

A volte, abbiamo solo bisogno di dare voce ai nostri pensieri, essere ascoltati e capire da soli cosa vogliamo fare.

Quando decidiamo di voler essere felici, inizia la trasformazione. Scegliere di apportare dei cambiamenti positivi fa una grande differenza nella nostra vita e in quella degli altri.

Tratto dal sito : http://www.blessyou.me/

sabato 9 aprile 2016

ENNEAGRAMMA : SIGNIFICATO E I 9 ENNEATIPI


ENNEAGRAMMA 


La stessa parola deriva da enne (9) e gramma (disegno).

Come si può intuire da ciò, è il disegno dei 9.

Non c’entra con il gioco dei 9, né con il gioco del tris!

Si tratta invece di un antico metodo, riscoperto in occidente verso la metà del 1900 e fuso in modo efficace con la moderna psicologia.

In base a ciò, ogni essere umano ricade in uno dei 9 archetipi mentali di base.

Ovvero, corrisponde per modo di agire e di pensare, a grandi linee, a uno degli schemi mentali dell’enneagramma, detti enneatipi.

Se sei già iscritto alla nostra newsletter avrai ricevuto gratis un piccolo ebook sull’enneagramma, quindi un qualche modo ti ho già preparato a questo articolo.

Rimandiamo ad altri libri specifici l’analisi approfondita di ogni enneatipo, alla fine del post te ne consiglio 2 veramente meravigliosi.

Quel che vorrei fornirti qui è il metodo per “estrarre” in modo semplice e immediato il carattere “di fondo” di chi hai davanti, in modo da poterti relazionare nel modo migliore possibile.



Per prima cosa, distinguiamo i 9 enneatipi in base a ciò che gli origina, ovvero la loro paura fondamentale.

Proprio così: in quanto umani, tutti noi costruiamo la nostra vita intorno a ciò che più ci spaventa, in modo che sia il più lontano possibile da noi.




ENNEAGRAMMA DELLA PAURA

I 9 tipi, in base alla paura, sono detti:

Tipo 1 – il perfezionista. Paura: non essere accettato

Tipo 2 – l’altruista. Paura: essere solo

Tipo 3 – il manager. Paura: fallire

Tipo 4 – il romantico tragico. Paura: i propri sentimenti

Tipo 5 – l’eremita. Paura: mancanza di privacy

Tipo 6 – lo scettico leale. Paura: essere imbrogliato

Tipo 7 – l’epicureo. Paura: annoiarsi

Tipo 8 – il boss. Paura: essere sottomesso

Tipo 9 – il diplomatico. Paura: la confusione, il caos



TIPO 1 – IL PERFEZIONISTA

Il nome indica bene con chi abbiamo a che fare.

Il tipo 1 è ossessionato dall’idea di essere fuori posto e di essere meno che perfetto.

In qualsiasi campo si dedichi, vuole risultare impeccabile.

Questo non vuol dire che non sbagli, purtroppo per lui.

Ma mentre un altro tipo potrebbe superare la cosa senza troppi traumi, per lui sbagliando non si impara un bel nulla, se non che si ha fatto male qualcosa.

E questo non lo sopporta!

È facile che gli 1 siano tormentati per decenni da cose capitate di secondaria importanza, ma che ne hanno, secondo la loro logica, macchiato in modo indelebile il loro onore in qualcosa.

L’ideale dell’1 è quello del bravo bambino, e quel che più adora è ricevere delle lodi, soprattutto per quello che fa, mentre detesta essere superato e passare in secondo piano in qualcosa in cui si ritiene abile.

La sua ossessione per il controllo è leggendaria, e il suo costante bisogno di migliorarsi in tutto lo rende di solito ammirabile per mille motivi.



È ipercritico, sia verso sé stesso che, purtroppo per lui, verso gli altri.

Dal suo punto di vista sta facendo delle critiche costruttive, perché sono feedback che vorrebbe ricevere per potersi migliorare.

L’effetto sugli altri è quello di avere intorno un noioso e seccante pignolo, sempre pronto a notare ogni minimo difetto e a rimarcarlo.

Ha una fortissima spinta verso la “giustizia”, o meglio quella che identifica come tale, e che non permette sia oscurata in alcun modo.

Per l’1 il mondo è bianco e nero, senza sfumature intermedie, e la giustizia è facile da identificare: è la sua parte.

Infatti, a prescindere da tutto, non si schiera mai contro ciò che ritiene essere il “bene”.

3 consigli per andare d’accordo con un 1:

– fagli capire che ascolti i suoi consigli

-apprezza il suo lavoro

– quando sbaglia confortalo



TIPO 2 – L’ALTRUISTA

Il 2 adora aiutare gli altri e sentirsi utile.

Quel che più desidera è stare con altra gente, ancora meglio se apprezzano la sua compagnia.

Per ottenere questo fine è disposto a tutto, anche a rinunciare alle proprie idee personali (cosa che in genere fa, per non risultare troppo antipatico).



La cosa che più lo spaventa è la solitudine e l’idea di stare per conto suo.

Infatti, non riesce proprio a capire che scopo potrebbe esserci senza altre persone. 

Adora fare lavori dove può sfruttare questa dote, come l’esperto in relazioni personali, impegnato nel sociale, l’infermiere.

Posti dove può entrare in contatto con più gente possibile. La verità è che ci sa proprio fare con gli altri!

È un abilissimo seduttore, proprio perché quel che più di ogni altro un seduttore fa è apprezzare il proprio interlocutore e dimostrarlo senza remore.

In pochi sanno resistere a chi ci ritiene interessanti, piacevoli, simpatici, ed è proprio così che agisce il 2.

In realtà è molto vanitoso, e adora sentirsi dire di essere indispensabile.

Quindi, è sempre pronto a farsi in 4 per gli altri, pur di sapere di essere apprezzato per questo.

Quel che muove il 2 è proprio il voler soddisfare la propria vanità e il bisogno di sentirsi necessario.

E lo è davvero: quando qualcuno è in difficoltà, il 2 è sempre pronto a prestare la sua opera, in tutti i modi che conosce.

3 consigli per andare d’accordo con un 2:

– renditi disponibile ad aiutare chi ha bisogno

– dimostrati interessato agli altri e ai suoi problemi personali

– apprezza i suoi sforzi e il suo impegno per gli altri



TIPO 3 – IL MANAGER



In questo momento storico, è il più apprezzato e diffuso tra gli enneatipi al lavoro!

Il suo schema mentale è puntato ad avere una sola cosa: il successo.

Come questo lo si ottenga, passa in secondo piano e non gli importa.

Infatti il più grave difetto che gli altri tipi notano in lui è proprio la mancanza di scrupoli e di ideali che spesso lo muove.

È capace di calpestare tutti quelli che lo ostacolano o che si frappongono fra lui e il suo sogno, anche se hanno ragione a farlo.

L’apparenza è quel che più conta per lui, e difatti tende a seguire la moda, specie se è una donna, e le novità tecnologiche se è un uomo.

Adora sfoggiare gli ultimi e più costosi modelli, testimonianza del suo status e quindi del suo successo.

Non gli piace invece riflettere su ambiti filosofici e vuoti: preferisce l’azione al pensiero, a meno che questo non sia finalizzato all’ottenere qualcosa.

È molto abile a conseguire i propri obiettivi, che pianifica con meticolosità e cura, in modo da poterli realizzare secondo le sue precise idee.

La sua più grave paura è fallire, specie nella “corsa alla vita”.

In pratica, ha il terrore di essere povero e senza possibilità di rivalsa, mentre quel che sogna è diventare famoso per i suoi meriti.

Questo lo porta ad essere una meravigliosa “copertina”, con scarso materiale.

Tutta apparenza e poca sostanza.

Essendo l’incarnazione del manager, è su questo enneatipo che si fanno le selezioni in ambito economico, con danni considerevoli: per funzionare bene, in tutti gli ambiti servono sempre una mescolanza dei 9 tipi, o si ottiene un disastro.

3 consigli per andare d’accordo con un 3:

– sii attivo e pronto all’azione

– sii sempre ottimista

– interessati a quello che fa


TIPO 4 – IL ROMANTICO TRAGICO


Il nome è tutto un programma!

Questo enneatipo vive per le sensazioni e le emozioni, e poco lo interessa del mondo “esteriore”.

Quel che conta è come ci si sente, più che come si sta per davvero.
Per questo, è spesso preda di continue crisi depressive, dato che ogni cosa può generare un motivo di tristezza.

È invece molto meno facile che diventi allegro di colpo, anche se pure questa condizione si verifica di tanto in tanto.

Dolore e sofferenza sembrano essere compagni fissi del 4, che in effetti tende a seguire più i propri pensieri negativi.

Anche quando ha ciò che vuole, come l’amore – suo primo motore – è facile che si lasci andare alla nostalgia, rimpiangendo qualcosa che non c’è e il passato che non è più.
Anche se è romantico e passionale, in realtà ciò che lo affascina è più lo stato mentale che da ciò deriva del risultato vero e proprio.

Ottenuto l’amore, infatti, trova sempre qualche cosa di negativo in esso: non per nulla si chiama romantico tragico.


Un uomo che teme di soffrire, soffre già di quello che teme - Montaigne)

Ciò di cui ha più paura sono i suoi sentimenti, e trovare un senso di fine in essi: vuole sempre essere stimolato nel suo lato tragico.

È facile che si commuova per qualcosa, mentre è molto difficile che agisca per porre fine a ciò che ha causato il dolore.

Ha una spiccatissima sensibilità artistica, che lo rendono molto abile nelle arti di tipo parlato e musicale, e anche nella danza.

Non è invece molto portato per le arti come la scultura e la pittura, anche se talvolta se la cava anche in esse.

Di solito fa due lavori: uno per pagarsi le spese, noioso e ripetitivo, e l’altro per la pura passione di farlo, il suo lavoro artistico.

È questo molto più di un hobby, anche se è trattato più o meno come questo.

L’idea stessa di ricavare dei soldi dal suo lato emotivo non lo gradisce per nulla, e quindi preferisce tenerlo come qualcosa che non gli dà da mangiare ma che, proprio per questo, è libero dalle influenze del vile mercato.

È spesso un ribelle anticonformista, perché detesta le divise e il grigiore che da esse derivano, o i “gioghi del potere”, di qualsiasi tipo.

3 consigli per andare d’accordo con un 4:

– discuti d’arte: poesia, teatro, danza e musica soprattutto

– apprezza il suo essere originale e anticonformista

– apprezza il suo talento artistico se ti chiede conferma


TIPO 5 – L’EREMITA


Il 5 non apprezza per nulla la folla e la confusione che da essa deriva, anzi.

Il suo ideale di giornata è opposto, e dedicato allo studio.

Infatti, ciò che più apprezza è la conoscenza. È molto profondo, e va oltre la semplice apparenza.

Questo modo di agire, però, lo porta ad essere molto poco attento al proprio modo di parlare, vestirsi e comportarsi, facendolo passare per antipatico.

Non che lo irriti molto: preferisce parlare con poche persone scelte che essere osannato dalle masse di persone.

Il suo fine è sapere e capire, e per queste cose serve molto cervello e ben poco cuore.

Disprezza chi vive in base ai semplici scatti emotivi, e ritiene inaffidabile chi invece si affida al proprio “cuore” per fare le scelte.

Ha bisogno di privacy e detesta “aprirsi” agli altri, specie e soprattutto con chi non è uno dei suoi pochissimi amici intimi.

Ciò di cui ha più paura è infatti vivere senza avere un proprio spazio privato personale, un luogo segreto in cui essere sé stesso.


A volte ho la sensazione di essere solo al mondo. Altre volte lo so di sicuro.(Charles Bukowski)


Non ama spendere, né soldi né “smancerie”, e infatti è l’avarizia a contraddistinguerlo.

Preferisce spendere soldi per le cose che valgono davvero, come la cultura, e anche qui ci andrà con i piedi di piombo.

Ma non è privo di soldi, solo non trova motivo nel pagare una cena costosa o un vestito di classe, quando basta riempirsi la pancia e coprirsi per sopravvivere.

Detesta chi lo giudica privo di morale e scrupoli.

Ne ha, di entrambi, ma ritiene che per la conoscenza siano entrambi “sacrificabili”.

È quasi sempre un esperto assoluto in qualche ambito, meglio ancora se si tratta di argomenti sconosciuti ai più, come i versi dei poeti indiani del VI secolo o la riproduzione della Dendrobates geneii.

La conoscenza “di massa”, invece, lo affascina poco. Per lo più adora imparare, e non insegnare.

3 consigli per andare d’accordo con un 5:

– apprezza i suoi consigli

– non mettere mai in dubbio le sue fonti

– rispetta la sua privacy e il suo silenzio

– dimostra organizzazione

– basati sulla fredda logica quando discuti con lui, e non sull’emotività




TIPO 6 – LO SCETTICO LEALE



Questo enneatipo si suddivide in due sottotipi, a seconda di come reagisce alla paura.

Quel che lo contraddistingue è infatti proprio la paura per qualcosa.

Se reagisce con forza e aggressività, si dirà controfobico.

Se invece sarà sottomesso e spaventato, è fobico.

In entrambi i casi, la cosa di cui ha più paura è sempre l’essere ingannato, imbrogliato, truffato.

Detesta chi mente, per qualsiasi motivo, ed è molto abile ad accorgersi di chi lo sto facendo.

Non si fida di nessuno, eccetto che delle realtà “superiori”, come lo Stato, la religione, le forze dell’ordine, l’esercito.

Per esse ha la più cieca fede, ai limiti del fanatismo, e non ammette chi osa metterle in dubbio o minacciarle in alcun modo.

La sua versione fobica è spesso preda delle paure, per lo più immaginarie, che perseguitano il 6, e che per questo non troverà mai un luogo tranquillo.

Il 6 controfobico invece attacca chi lo minaccia, ad esempio chi è diverso da lui, o chi costituisce un problema per “l’ordine”.

Il pauroso prima edifica i suoi timori, poi vi ci installa sopra - E. Cioran

Se trova qualcuno di cui fidarsi davvero, cambia tutto: con lui è leale e sincero, e vivrà il rapporto di complicità con ogni fibra del suo essere.

Tenderà a seguirlo e a fare come vuole, se questo non va contro i suoi principi.

Ha bisogno di qualcuno in cui credere, purtroppo la vita gli ha insegnato che tutti, prima o poi, “tradiscono”, dato che intende con questo termine anche una bugia di scarsa entità.

La sua capacità di trovare il falso è ammirevole ma anche molto seccante, perché è sempre alla ricerca del possibile raggiro e non si rilassa mai, coinvolgendo nel suo modo di fare nervoso anche gli altri.

Come andare d’accordo con un 6:

– verifica le fonti prima di parlare con lui di qualcosa

– sii d’accordo con lui per le questioni che contano

– digli il programma da seguire per ogni cosa

– sii sempre fedele e onesto verso lui e gli altri

– rispetta le autorità

– non obbligarlo a fare scelte sotto pressione

– sii sempre sincero

– avvertilo se vuoi prendere un iniziativa che lo coinvolge


TIPO 7 – L’EPICUREO


Questo è l’enneatipo più ricercato e più simpatico, e forse uno dei più diffusi oggi.

L’epicureo ha un solo grande nemico: la noia.

Pur di evitarla, è disposto a qualsiasi cosa.

Allegro e spensierato, cerca sempre un motivo per divertirsi e rimandare le situazioni dolorose e spiacevoli.


È molto portato per le arti grafiche come la pittura e la scultura, e si dedica con entusiasmo a pressoché qualsiasi cosa in grado di distrarlo.

Non ha nessun pregiudizio ed è anzi aperto alle novità di ogni genere.

Tende a provare tutto prima di respingere qualcosa, anche usi o abitudini del tutto estranei alla sua cultura.

Questo modo di fare, se da un lato è piacevole e apprezzabile, dall’altro lo espone al rischio di lanciarsi in cose prive di senso o contrarie alla morale.

Non c’è nulla fuori dai limiti per un 7, perché in ogni cosa c’è una fuga dalla noia.

Ciò che infatti teme di più tale tipo è l’annoiarsi, anche se in realtà è la paura di doversi confrontare con il passato e il futuro.

Evita infatti (e detesta) prendersi responsabilità, di ogni tipo e genere.
Non gli piace l’idea di fermarsi, metter su famiglia, trovare un lavoro serio.

La vita va esplorata e vissuta, secondo il suo canone.

Questo però non vuol dire vivere di spensierate avventure, quanto come un adolescente: rimandando le decisioni serie e passando il tempo a divertirsi in mille imprese, per la maggior parte poco serie.

Il tipico Peter Pan, che a 40 anni vive come a 20, è spesso un 7 in cerca del proprio destino, che rifiuta l’idea per lui assurda di sistemarsi e continua a sognare e cercare qualcosa da fare per non annoiarsi.

3 consigli per andare d’accordo con un 7:

– sii ottimista e positivo

– sii sincero e diretto

– fai o parla di cose divertenti

– non parlargli di responsabilità

– non stargli addosso

– non controllarlo sempre

– fallo sentire libero di esprimersi senza pregiudizi


TIPO 8 – IL BOSS


Forte, dominante, prepotente, deciso.

Colui che incarna il perfetto “uomo virile” è l’8, detto appunto il boss.

Detesta obbedire agli altri, e rispetta un solo concetto: la forza.

Chi ha il potere deve dimostrare di essere in grado di gestirlo, mentre chi lo raggiunge grazie a raccomandazioni o inganni (ovvero senza essere un “vero duro”) non ha né il suo rispetto né la sua obbedienza.

Può diventare un vero leader, ed è il classico “capo nato”, carismatico e capace di farsi accettare da chiunque, ma spesso utilizza anche la violenza per ottenere il suo scopo.

Infatti per lui il fine giustifica i mezzi, e non ci sono metodi sleali quando si lotta per il comando.

Dispotico e potente, divide il mondo in due categorie: quelli che stanno con lui (sotto di lui, sia ben chiaro) e quelli contro.

Per questi ultimi c’è un solo destino: la lotta contro di lui, fino a che uno dei due non crolla.

Rispetta i forti, ed è anche disposto a seguire qualcuno che dimostra di “aver fegato” e di essere più forte e deciso di lui.

Quasi sempre però, essendo molto ambizioso, cercherà di superarlo per prenderne il posto.

Non sopporta i deboli, e l’unico suo concetto con cui questi possono esistere è sotto la sua ala protettrice.

Nel caso però che questi gli giurino sottomissione ed obbedienza, ecco che le cose cambiano del tutto: da buon capobranco, protegge i suoi deboli accoliti anche a costo della vita, perché è un vero leader e non si sottrae alle sue responsabilità.

È molto lussurioso, nel senso sia sessuale e diretto del termine, sia come concetto di “non averne mai abbastanza”.

È spesso goloso e sregolato, perché quando vuole qualcosa se la prende, non si controlla mai, sia che si tratti di sesso, cibo, divertimenti o denaro.

Questo modo di agire lo mette di solito nei posti chiave del potere, e a lui sta benissimo.

Una volta che ha il controllo, però, è difficile che si dedichi agli altri, dato che il motivo per cui è arrivato “in alto” non è quasi mai l’amore per il prossimo quanto la sete di potere pura e semplice.

3 consigli per andare d’accordo con un 8:

– mantieni gli impegni che ti prendi

– dimostra di saper difendere con forza le tue idee e convinzioni

– lasciagli il suo spazio vitale

– se possibile, fai come dice (se non va contro una tua idea)

– ascolta quello che dice


TIPO 9: IL DIPLOMATICO



Ultimo ad essere descritto, è il conciliante e pacato tipo 9.

Per il diplomatico ciò che conta di più è la pace e l’armonia.

Non si tratta però di un tenero bonaccione, la verità è che detesta il caos, la confusione e il chiasso.

Gli piace vivere con calma e non ha in genere molti grilli per la testa, apprezzando una vita dolce e tranquilla.

È spesso abitudinario e regge molto bene la routine, mentre detesta doversi adattare a nuovi scenari, peggio ancora se dominati dalla confusione.

È molto utile averlo vicino in caso di stress e rabbia, perché è capace di annullare ogni animosità con il suo modo di fare rilassato e riflessivo.

In genere detesta schierarsi con qualcuno, perché per lui la ragione non è mai da una sola parte, e ci sono sempre dei buoni motivi anche per chi è in torto.

Questo modo di fare lo porta a non realizzare mai le sue passioni.

Infatti, se qualcosa può dar fastidio a qualcuno, cerca di evitare di farlo, in nome del bene comune.

Di solito apprezza le cose semplici e che non richiedono troppa fatica, come le passeggiate, ascoltare musica, disegnare.

È spesso attirato dalla meditazione ed è molto abile a estraniarsi per riuscire a concentrarsi meglio.

Non ha molti grilli per la testa, né grandi ambizioni, di solito.

È un ottimo paciere, e per questo è detto diplomatico, perché ha una conoscenza intuitiva della natura umana, che gli permette di capire come mettere tutti d’accordo senza dover ricorrere alla violenza, che detesta con tutto sé stesso.



3 consigli per andare d’accordo con un 9:

– rispetta i suoi tempi quando parla, ha bisogno di esporre con calma le sue idee

– evita i confronti, specie quelli verbali

– parla di vari argomenti

– cerca di vedere l’altra faccia della medaglia

– aiutalo a organizzare gli impegni

– chiedigli aiuto per risolvere un conflitto

Bene, ora conosci tutto l’enneagramma, e puoi applicarlo quando conosci qualcuno.

Parti dall’idea che chiunque ricade in uno dei nove tipi in modo da poter trovare più in fretta quello della persona con cui stai parlando.

Anche se le prime volte può sembrarti difficile, dopo alcuni tentativi ti renderai conto di come è facile farlo, e di come i metaprogrammi e i canali d’accesso ti aiutino in quest’analisi, per poter ottenere il massimo del rapport in una manciata di secondi.

Tratto dal sito : http://www.group.formaementis.net/

sabato 2 aprile 2016

COMUNICAZIONE NON VERBALE : LO SQUARDO

COMUNICAZIONE NON VERBALE : LO SQUARDO 



Iniziamo dalle pupille, se sono dilatate indicano uno stato emotivo di piacere, di interesse, gioia, amore, attrazione sessuale.

Le pupille contratte indicano uno stato emotivo di disagio o anche disinteresse, dispiacere, odio, disgusto, sospetto, rabbia, disprezzo.

Nella nostra vita privata o professionale gli occhi li usiamo per comunicare almeno per il 90% del tempo, risulta quindi importante acquisire una certa consapevolezza nel loro uso.

Riporto un esperimento interessante: 

Un gruppo di persone è stato fatto incontrare con un altro gruppo che chiameremo gruppo B. 

Agli appartenenti al primo gruppo durante l’incontro di conoscenza della durata di 1 ora è stato chiesto di guardare negli occhi le persone del gruppo B solo per 10 min. 

Il gruppo che è stato osservato ha giudicato le persone appena conosciute come: fredde, pessimiste, prudenti, difensive, indifferenti.

Lo stesso gruppo ha poi incontrato un altro gruppo di persone e gli è stato chiesto di guardarle per almeno 40 min negli occhi nell'arco di tutto il loro incontro che è sempre stato di 1 ora.

Il gruppo in questione, quello che ha "subito" questa osservazione, ha giudicato le persone appena conosciute come: amichevoli, simpatiche, mature, sincere e sicure di sé.

I risultati sembrano quindi confermare che un semplice sguardo per di più superficiale, non sia sufficiente per una buona comunicazione e per instaurare un buon rapporti.





Qualche consiglio quindi per usare meglio il contatto visivo in  una comunicazione:

Guarda gli altri negli occhi con naturalezza e mantieni il contatto con lo sguardo altrui per trasmette tranquillità e sincerità.

Nelle comunicazioni individuali il contatto visivo dovrebbe durare da un minimo di 5 ad un massimo di 15 secondi.

Quando parli ad un gruppo, invece, il contatto con gli individui del gruppo dovrebbe durare dai 4 ai 5 secondi.


Attenzione a non esagerare:



Uno sguardo troppo fisso negli occhi del tuo interlocutore inibisce, intimidisce, irrita.

Mentre parli con gli altri, non guardare contemporaneamente in tutte e due gli occhi del tuo interlocutore.

Di norma lo sguardo deve cadere in uno dei due occhi, sul naso o tra gli occhi, insomma, spazia all'interno del viso, perchè il guardare in modo fisso e per un tempo troppo prolungato, dà sempre una strana sensazione, quella di esser invadenti

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