domenica 28 febbraio 2016

REGOLE PER ESSERE UN LEADER


10+1 regole per essere un leader


Leader è quella persona che ha la capacità di trascinare gli altri e riesce a farsi seguire.
Tutti noi possiamo esserlo, sviluppando alcune caratteristiche indispensabili.

Ecco 10+1 regole per essere un leader e una persona da seguire.

1. Non criticare o puntare il dito contro qualcuno

Diciamo la verità, a chi piace vivere in un clima di giudizio? Come facciamo a tirare fuori il meglio da noi stessi e dagli altri quando mettiamo delle barriere (proprio ciò che sono i giudizi)?

Metti da parte l’ego e la tua tendenza a giudicare. Poniti in posizione di apertura (niente braccia incrociate) e ascolta quello che l’altro ha da dire.

2. Apprezza sinceramente quando una cosa è ben fatta

A tutti piace essere apprezzati e ricevere complimenti. È molto più difficile farli agli altri però.

Quando un lavoro è ben fatto o qualcuno ha dato un’idea brillante, comunicalo. Molto spesso viviamo in una coscienza di scarsità, per cui viviamo in affanno con la preoccupazione che la torta (qualunque essa sia) non basti per tutti. Non è così. 

C’è abbondanza per tutti. Il fatto di apprezzare il lavoro di un altro non vuol dire che tu non possa essere in grado di avere idee così brillanti!

3. Interessati genuinamente alle altre persone

Quando chiedi “Come stai?” non farlo giusto per essere gentile ed educata/o. Ascolta la risposta! A volte, dietro un’apparente freddezza delle persone, c’è solo il desiderio (non espresso) di avere qualcuno che si interessi a loro e che le ascolti.

4. Impara ad ascoltare. Incoraggia gli altri a parlare di loro stessi

A volte, abbiamo la tendenza a far prevalere il nostro ego, monopolizzare la conversazione e parlare solo noi senza lasciare spazio agli altri, magari più riservati di noi. Sii consapevole di come ti comporti in una conversazione e se ti accorgi di essere dominante, fai un passo indietro. Incoraggia l’altro a parlare di se stesso.




5. Fai sentire una persona importante

Far sentire una persona importante (genuinamente) è il modo migliore per motivarla e farle fare anche più di quanto è richiesto.

6. Rispetta l’opinione dell’altra persona

In un dialogo costruttivo, è normale (e salutare) avere delle opinioni divergenti. Se ti trovi in disaccordo con l’opinione del tuo interlocutore, non cercare di imporre la tua a tutti i costi. Rispettala. 

Non rivolgerti all’altro dicendo: “è una follia!”, “ma cosa stai dicendo?” e altre parole poco gentili. Metti davanti la tua comprensione e tolleranza, cerca di capire il suo punto di vista e poi esprimi il tuo con tranquillità.

7. Se hai sbagliato, ammettilo

A nessuno piace commettere errori, ancora meno ammetterlo! Riuscirci è segno di grande forza interiore, integrità e rispetto per gli altri. 

Può capitare a tutti, anche ai più grandi capi di sbagliare. 

Dire “Scusa, avevi ragione tu, mi sono sbagliata/o” magari darà fastidio alla nostra personalità, ma farà vedere il nostro vero valore. Non inventare scuse campate in aria solo per “salvare la tua reputazione” perché otterresti esattamente l’effetto contrario.


8. Se qualcuno ha fatto un errore, perdonalo

Allo stesso modo, se qualcuno ha commesso un errore, perdonalo (che non significa, giustificarlo).

Può capitare a tutti e l’ultima cosa che una persona che lo commette vuole sentire, è qualcuno che lo fa pesare ancora di più. 

È più importante capire la causa che ha portato all’errore e ricercare la soluzione per correggerlo al più presto anziché esordire con un “chi è stato?”.

9. “Connettiti” con l’altra persona dicendo “sì, e …” 

È uno dei principi dell’Improvvisazione e ci aiuta ad accettare il punto di vista dell’altro e aggiungere il nostro, senza mettere dei blocchi tra noi e l’altra persona. 

Stimola la collaborazione, anziché la competizione (il mio punto di vista contro il tuo). Quando qualcuno propone una cosa,afferma “sì e…” poi aggiungi il tuo punto di vista.

10. Inizia mostrando apprezzamento e incoraggiando

Quando ci ritroviamo a fare un commento sul lavoro di un’altra persona, è bene iniziare mostrando il nostro apprezzamento e evidenziando gli aspetti positivi di ciò che è stato fatto. 

Se ci sono alcune cose su cui lavorare, puoi comunicarlo in questo modo “Magari, potremmo fare così e così”, “Hai mai pensato a questa soluzione?”, “Che ne dici se facciamo in questo modo?”




11. Dai tu l’esempio per prima/o

Il modo più efficace per essere veramente un leader è guidare gli altri attraverso l’esempio.

Occorre che ci sia coerenza tra quello che predichiamo e quello che facciamo per essere credibili ai nostri occhi e a quelli degli altri.

Avete leader a cui vi ispirate? 

O magari lo siete voi stessi? 

In quali altri modi si può essere un leader?

tratto dal sito : http://www.blessyou.me/

domenica 21 febbraio 2016

LINGUAGGIO DEL CORPO : SEGNALI DI GRADIMENTO O DI RIFIUTO



I segnali di gradimento sono segnali analogici che possiamo cogliere dal nostro interlocutore e ci indicano che siamo sulla strada giusta.

In pratica di qualunque cosa stiamo parlando, dalla vendita di un prodotto al semplice colloquio con un amico e una ragazza/o stiamo andando bene, risultiamo simpatici, piace l'argomento di cui stiamo parlando, ecc. 

Insomma i segnali di gradimento sono un vero e proprio semaforo verde in una comunicazione, infatti sottendono il fatto che l'altro apprezza la nostra compagnia.

Al contrario, i segnali di rifiuto sono un vero e proprio semaforo rosso, in questi casi dobbiamo tornare un attimo sui nostri passi e se vogliamo far passare un nostro pensiero, o un nostro concetto, bisogna che calibriamo meglio la nostra comunicazione perchè stiamo andando veramente male.

I segnali di rifiuto ci devono far capire che è ora di cambiare il tipo di  colloquio che stiamo facendo prima che l'altro tronchi definitivamente la comunicazione.

Ovvio che sia il contesto che i vari riverberi gestuali incidono moltissimo in una comunicazione, quindi non si può mai parlare di un vademecum dei segnali non verbali, anzi, possiamo tranquillamente affermare che ogni  singolo gesto non significa assolutamente nulla, però i vari gesti riportati qui sotto di solito rientrano tra i famigerati atti di gradimento o ..... rifiuto

Conoscere il modo di esprimersi significa avere a disposizione una  mappa mentale del nostro interlocutore per orientarci nell’interazione.

In tempo reale sapremo se quello che stiamo facendo è giusto oppure sbagliato.

Infatti l’inconscio si esprime attraverso messaggi di gradimento e di rifiuto. 

Credo sia superfluo dire che solo attraverso un corso dal vivo si possono veramente capire a fondo le tematiche esposte.












ATTI DI GRADIMENTO


Bacio dato a se stessi. (detto anche: bacio analogico)

Il soggetto esprime inconsapevolmente un bacio, arricciando  le labbra anche lievemente, indirizzandolo verso nessuno in particolare. 
L’atto esprime gradimento verso la tematica tratta o il soggetto con cui dialoga.

• Pressione della lingua all’interno delle guance.
Generalmente precede un altro atto di gradimento che è il Linguino.  Questo gesto significa che il suo interlocutore sta raggiungendo un potenziale  empatico ma che non ha ancora acquisito.

• Accarezzamento delle labbra con le dita o il dorso della mano.

Indica un grosso gradimento emotivo nei confronti della tematica tratta o del suo interlocutore.




• Linguino.

È costituito dalla rotazione della lingua sulle labbra o la sua semplice  esposizione. Rappresenta il massimo segnale di gradimento nei confronti dell’argomento  o del soggetto coni cui interagisce. Generalmente, dopo questo segnale, è possibile avanzare la richiesta per ottenere il consenso.

• Mordicchiarsi le labbra.

Il soggetto riconosce nell’operatore un grosso potenziale di coinvolgimento emotivo e inconsciamente lo invita ad approfondire l’argomento trattato.

• Accarezzarsi i capelli.

Indica una estrema gratificazione nei confronti dell’interlocutore o dell’argomento espresso con connotazione affettiva.

• Spostare il busto o il corpo in avanti.

Indica un interesse rispetto all’argomento trattato dal soggetto con cui interagisce.

• Spostare occasionalmente oggetti verso se stessi.

Prendere oggetti e portarli a se rappresenta il cercare di fare propri i concetti dell’argomento trattato.

Per capire se chi abbiamo di fronte esprime gradimento rispetto alla nostra persona o all’argomento che è oggetto di discussione, basta notare se gli atti che compie vengono espressi frequentemente durante l’interazione o solo su determinate frasi.

Infatti, se il soggetto ci segnala inconsciamente gesti di gradimento è evidente che sono rivolti verso di noi. Se invece vengono espressi solo su determinate frasi, i segnali positivi sono limitati all'argomento trattato.Se il vostro interlocutore esprime segnali positivi vuol dire che avete svolto un buon lavoro in precedenza e avete raggiunto un grosso potenziale di persuasione per avanzare le vostre richieste ottenendo il consenso o comunque farà tutto quello che possibile fare per venire incontro alle vostre esigenze.









ATTI DI RIFIUTO

• Sfregare con le dita con la punta del naso.

Il soggetto rifiuta l’argomento o frase espressa.

• Spostare il corpo indietro.

Simbolicamente indica un allontanamento dell’argomento o dall’interlocutore.

• Spostare occasionalmente oggetti lontano dalla propria persona.

Indica un allontanare gli argomenti trattati.

Spolverare o spazzare via dagli abiti o dal tavolo polvere o briciole.

Rappresenta il volersi liberare dai problemi attinenti all’argomento espresso.

• Raschiamento della gola.

L’interlocutore rifiuta l’argomento trattato, spesso indice di menzogna.

• Gambe accavallate e braccia conserte.

Rappresenta una chiusura nei confronti dell’argomento trattato o dell’interlocutore.





Generalmente le braccia conserte segnalano che l’individuo desidera inconsciamente che l’argomento non deve essere toccato e quindi non necessariamente indica chiusurarispetto all’interlocutore, quando il soggetto ha una tendenza ad assumere questa posizione, significa che ha una chiusura nei confronti dell’ambiente esterno e che preferirebbe restarsene da solo in quel particolare periodo.

Per quanto riguarda le gambe accavallate, indicano chiusura quando chi abbiamo di fronte assume una posizione che mostra tutta la parte esterna della coscia, quasi a simboleggiare una barriera nei nostri confronti.

Se il soggetto mostra alcuni segnali di rifiuto, dovrete fermare la vostra comunicazione e capire dove state sbagliando.

Tratto dal sito : www.group.formaementis.net 

domenica 7 febbraio 2016

8 MODI PER ENTRARE IN CONNESSIONE CON CHIUNQUE

8 MODI PER ENTRARE 
IN CONNESSIONE 
CON CHIUNQUE 


1. Respira profondamente e trova il tuo centro

Quando non ci sentiamo connessi con gli altri, ci sentiamo tristi, arrabbiati, a disagio. Non siamo nella “gioia”, ovvero non stiamo vivendo nel presente. Oscilliamo tra i ricordi del passato e le preoccupazioni del futuro.
Qualche minuto di respirazione consapevole ti aiuterà a ritrovare il tuo centro e ti riporterà immediatamente nel qui e ora. Ovunque tu sia, porta la tua attenzione al respiro.
Immagina che con l’ispirazione, sentimenti di gioia, amore, serenità entrino dalle tue narici e, con l’espirazione, fai uscire tutte le sensazioni di disagio, ansia e irritazione.

2. Stabilisci un contatto visivo



È proprio vero quando si dice che gli occhi sono lo specchio dell’anima. Quando evitiamo di entrare in connessione con gli altri, evitiamo anche di stabilire un contatto visivo.
Quando guardiamo un’altra persona negli occhi comunichiamo molto di più di quello che pensiamo.
Ancora una volta, la respirazione consapevole ci aiuta a sentirci più rilassati e stabilire una comunicazione visiva efficace, una delle cose più immediate per connetterci con gli altri.

3. Fai attenzione al linguaggio del corpo

Il corpo comunica più delle parole. Quando ti relazioni con gli altri, fai attenzione alla tua postura e a come metti le braccia. Incrociare le braccia è un segnale di chiusura che pone una specie di muro con gli altri. A volte, ci viene naturale incrociare le braccia, perché ci sentiamo impacciati e a disagio.
Poniti in un atteggiamento di apertura verso l’altro e lascia che le braccia siano rilassate lungo i fianchi.

4. Coltiva l’empatia


L’empatia è un elemento essenziale della comunicazione.
È il cuore dell’intelligenza emozionale e implica la capacità di fare esperienza delle sensazioni di un’altra persona senza per questo perdere la nostra identità.
Ascoltare non significa semplicemente aspettare il proprio turno per parlare, né stare in silenzio e annuire. Significa piuttosto essere attivamente in ascolto dei bisogni dell’altra persona, cercare di entrare nel mondo dell’altro, anche se non lo condividiamo.
È solo quando ascoltiamo davvero che possiamo identificare quello che non viene detto, come le paure o le vere preoccupazioni.

5. Non interrompere la conversazione

A volte lo facciamo perché siamo così presi da quello che vogliamo dire, che ci dimentichiamo delle regole base della comunicazione. Quando qualcuno sta parlando, lascialo parlare, non interrompere il flusso della conversazione. Aspetta il tuo turno per “infilarti” nel discorso. Mettiti nei panni dell’altra persona: ti piacerebbe essere interrotta/o? Come ti sentiresti?
Una persona che viene interrotta più di una volta, alla fine finirà per concederti tutto lo spazio che il tuo ego richiede in quel momento e il dialogo si trasformerà in un monologo. Si chiuderà a riccio e sarà più restia a condividere i suoi pensieri con te.

6. Sposta l’attenzione sull’altra persona

Ecco un punto strettamente collegato a quello precedente.
Per un momento, smettila di pensare a ciò che vorresti dire o cosa l’altra persona sta pensando di te.
Dedica a quella persona la tua totale attenzione. Come si sente? È triste, preoccupata, pensierosa o distratta? In che modo puoi mostrare la tua vicinanza a quella persona?

7. Sii disposta/o ad imparare qualcosa di nuovo

Relazionarci con gli altri è sempre un modo per arricchirci e scoprire qualcosa di nuovo.
Molte persone, però, per insicurezza o orgoglio, fanno finta di sapere tutto e di essere quelli che hanno sempre qualcosa da insegnare agli altri e poco da imparare. Quanto si sbagliano!
Fare sentire importante l’altra persona è un modo per farla sentire bene e la incoraggia ad aprirsi ancora di più.

8. Vivi nella gioia e mostra apprezzamento

Quando mostriamo gratitudine, apprezzamento e gioia per la connessione che abbiamo con il nostro interlocutore, vibrazioni positive si diffondono nell’aria e l’energia generale si alza. L’altra persona si sente ancora più amata, accettata e incoraggiata ad esprimere se stessa, il più bel regalo per lei e per noi.
C’è sempre qualcosa da apprezzare in un’altra persona: il profumo, il suono della voce, o come muove le mani. Sforzati di trovare almeno una cosa che apprezzi e il resto verrà da sé.

Per migliorare la connessione con le altre persone, è necessario partire da noi stessi.


Tratto dal sito : http://www.blessyou.me/

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