domenica 20 settembre 2015

IMPORTANZA DEL LINGUAGGIO DEL CORPO NELLA SELEZIONE DEL PERSONALE..IL MERCATO DEL LAVORO E' PROFONDAMENTE CAMBIATO !!






Il mercato del lavoro è profondamente cambiato, non serve esser dei geni per capirlo, i giovani stanno addirittura rinunciando a cercare lavoro.

Anni fa anche chi non era capace a fare un lavoro può anche darsi che alla fine veniva assunto per farlo, oggi invece puoi essere bravo, ma finito lo stage gratuito, te ne vai a casa lo stesso.

Personalmente non mi esprimo neanche sull’atteggiamento di alcuni “addetti” e società di selezione del personale, che spesso sono alla ricerca di alcuni “superman” che non esistono neanche nei film.

Altri pongono l’attenzione su aspetti veramente banali, e le agenzie, anche quelle grandemente blasonate, dovrebbero essere un elemento di mediazione tra l’azienda e il candidato, basando la loro azione sulle competenze e capacita, ma tutto ciò resta un sogno.

Alcuni annunci sono falsi, altri selezionatori ti assumono, a patto che gli porti i tuoi vecchi contatti o i tuoi clienti, in questi casi non si prende neanche in considerazione capacità e professionalità.

Molte sono le richieste di come dovrebbe essere la comunicazione non verbale del candidato durante un colloquio di lavoro o come comportarsi nella difficile situazione che si vive con una persona addetta alla selezione del personale.

Alcuni “esperti” del settore fanno sempre notare quale dovrebbe essere la comunicazione non verbale “giusta” e qui sta il punto, perché a parte qualche accorgimento al quale il candidato dovrebbe giustamente esser attento, tutti i restanti consigli su come muoversi, gesticolare o altro sono del tutto privi di fondamento.

Quel che nessuno prende in considerazione è il punto di vista contrario.




Tutti si mettono nei panni del candidato e di come dovrebbe comportarsi, quando un rovesciamento di prospettiva è la soluzione più semplice.

Pensiamo di essere al nostro colloquio, siamo concentrati sulle domande, allo stesso tempo però, per fare una bella figura dovremmo concentrarci anche su noi stessi, su come respiriamo, a non arrossire o impallidire (cosa impossibile) a come guardare il nostro interlocutore, a non gesticolare troppo, al nostro tono di voce…. ecc.

Alla fine di tutto c’è la madre di tutti i consigli, che suona come una beffa: “Ricorda di essere te stesso”.

Non è forse pretendere un pò troppo?

Conoscere il linguaggio del corpo significa calibrare la nostra comunicazione a seconda del feedback che riceviamo dal nostro interlocutore. Punto.
Cosa molto più semplice.

Non servono consigli su come muoversi, ma serve apprendere le tecniche basilari del linguaggio del corpo e delle micro-espressioni facciali, non occorre molto tempo, in genere con due giorni di corso si riesce ad apprendere tutto, a patto che siano fatti bene.


Tutti dicono che il linguaggio del corpo è fondamentale, però i selezionatori esperti sono rari, e i vari candidati si limitano a leggere qualche libretto o peggio, i consigli su qualche rivista di moda o blog privi di senso.

Ma torniamo a noi, perché bisogna concentrarsi sul nostro interlocutore?

Faccio un esempio: 
se iniziamo a parlare e notiamo un sollevamento del labbro superiore, molto probabilmente il nostro interlocutore sta provando disgusto.

Magari per cosa è disgustato non lo riusciamo a sapere subito, ma ci basta aver colto quell’espressione per calibrare subito la nostra comunicazione.

Cosa accade quando la nostra attenzione la rivolgiamo su di noi? 

Che non notiamo i segnali che il selezionatore ci fornisce, continueremo a parlare ignorando ad esempio i segnali di disgusto o di tensione che l’altro ci offre, andando verso la più completa rovina.

Un “grazie, le faremo sapere” è la giusta punizione per non aver “ascoltato” il suo linguaggio del corpo.

Se non notiamo i gesti che ci offre il linguaggio del corpo del selezionatore, possiamo anche avere la postura giusta, il contatto oculare giusto, fare una buona stretta di mano, ma non serviranno a niente.

Se il nostro interlocutore non cambia il suo stato, continuando a darci solo segnali di rifiuto, difficilmente riusciremo a spuntarla.

Il Linguaggio del corpo nella selezione del personale

Le ricerche sulla comunicazione non verbale indicano alcune variabili nel determinare le valutazioni dei soggetti da selezionare.

Queste prendono in considerazione gli aspetti della gestualità, della postura e contatto visivo.


I movimenti delle mani, del volto e lo sguardo, si dice siano la parte più importante della comunicazione non verbale; e in parte è vero perché servono a rafforzare le parole.

Sappiamo che il verbale ricopre il 7% di una comunicazione, il paraverbale il 38% e il non verbale il 55%, se questi tre canali lavorano in sincronia, saremo sicuri, coinvolgenti e convincenti.

A cosa fare attenzione

Il contatto visivo nei confronti di un selezionatore fa percepire sicurezza di sé e condiziona in modo favorevole quest’ultimo.

Al contrario uno sguardo evitante può esser giudicato come indice di insicurezza o impreparazione.

Quindi mantenere contatto oculare va benissimo, ma ogni tanto lo si deve anche distogliere, guardarsi intorno per poi riprenderlo.

Anche annuire è importante mentre la persona sta parlando. Dimostra al nostro interlocutore che lo stiamo seguendo e che ci piace ciò che dice.

La posizione da seduti appoggiati sullo schienale della sedia, indica presunzione, sopratutto se teniamo il mento alzato.

In realtà non esiste una postura predefinita da usare come modello, ma deve esser calibrata in base alla situazione e al tipo di dialogo.

Tratto dal sito : http://www.group.formaementis.net/

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