1. Responsabilità
2. Proattività
3. Acutezza sensoriale
4. Adattabilità
Dalle esperienze congiunte (oltre settant’anni al servizio di persone che volevano raggiungere obiettivi specifici) abbiamo distillato quattro regole, quattro condizioni che debbono essere soddisfatte affinché possiate Vivere Felici.
La prima regola per Vivere Felici è la responsabilità.
La verità nuda e cruda è che voi siete responsabili dei risultati che ottenete. Questo non significa addossarsi la colpa di tutti i propri problemi, né rifiutare l’aiuto che si riceve lungo il cammino. Significa semplicemente che dovete smetterla – smetterla sul serio – di aspettarvi di essere il destinatario passivo del cambiamento.
A volte il cambiamento è un lavoro di squadra vostro e della persona che in quel momento vi sta facendo da guida, da coach o da mentore. Altre volte è un lavoro solitario, anche se avrete il supporto di risorse come questo libro. Ma soprattutto, essere responsabili significa: nessuno può farlo al vostro posto. Lo dovete comprare voi, il libro; trovarlo voi, il vostro coach; decidere voi quali direzioni e quali obiettivi perseguire; e pensare voi stessi a un piano. Spetta a voi diventare l’agente del vostro stesso cambiamento.
DOMANDA DI RIFLESSIONE:
Quanto vi ritenete responsabili per le esperienze, positive o negative che siano, della vostra vita?
La seconda regola per Vivere Felici è la proattività.
Le persone più naturalmente inclini a Vivere Felici sono quelle più orientate all’azione. Il genere di persona che, una volta deciso cosa vuole e come ottenerlo, deve assolutamente darsi da fare.
Per contro, i pessimisti e i depressi sono spesso inclini all’inazione.
Se è vero che talvolta è necessario prendersi del tempo per riflettere, riposare e recuperare le energie, è pur vero che il lasciarsi andare, l’abbandonarsi in attesa che qualcosa o qualcuno ci venga a salvare non è mai accettabile.
DOMANDA DI RIFLESSIONE:
Quanto sei proattivo? Potresti esserlo di più, se le ricompense fossero più grandi?
La terza regola per Vivere Felici è l’acutezza sensoriale.
Molte delle scoperte più straordinarie della PNL sono stato possibili grazie alla capacità di prestare attenzione e di rispondere senza preconcetti a ciò che si stava osservando.
Negli anni, molte delle persone che si occupavano di salute e benessere – e tra queste anche gli psicologi – si sono fregiate di essere imparziali osservatori dei comportamenti umani. Non era così. All’inizio degli anni Settanta, gli psicologi si facevano la guerra per stabilire quale fosse il “giusto approccio” alla psicoterapia. Dozzine, se non centinaia di scuole diverse lottavano per la supremazia. La cosa interessante è che nessuna di queste produceva risultati. Nessuno era davvero in grado di risolvere i problemi dei propri pazienti, ma la cosa sembrava irrilevante, fintanto che fossero riusciti a dimostrare di avere “ragione”.
Questo era potuto accadere perché il loro approccio era eminentemente teorico e limitato da schemi inconsci che li predisponevano al fallimento. Erano tutti concentrati sui contenuti dell’esperienza dei loro pazienti: volevano scoprire il perché delle cose, individuare cosa c’era di sbagliato. Erano convinti che, scoprendo il motivo per cui quella persona stava male, tutto si sarebbe aggiustato come per magia. Passavano il tempo a cercare di interpretare quello che dicevano i pazienti, invece di prestare attenzione a ciò che facevano.
Non prestavano neppure particolare attenzione agli effetti, intenzionali o meno, del loro interagire con il paziente.
L’acutezza sensoriale è un’abilità che si può imparare e migliorare. Si comincia sviluppando la propria capacità di notare ciò che accade dentro (pensieri, azioni e reazioni) e fuori di sé: cosa crea o mantiene in vita i nostri problemi? Qual è l’effetto delle nuove azioni che intervengono a modificare la situazione? Questo è anche il modo di ampliare la propria gamma di risposte.
DOMANDA DI RIFLESSIONE:
Quanta attenzione prestate a ciò che provate e a come reagite? E al mondo attorno a voi?
La quarta regola per Vivere Felici è l’adattabilità.
Questa è probabilmente la regola più importante. Senza un’autentica propensione a cambiare comportamento, adottando risposte creative e appropriate alla situazione (che si tratti di un mutato stimolo ambientale o di un modo per raggiungere obiettivi che ancora non avere concretizzato), diventerete vittime inermi del caso e delle circostanze.
Accettare di dover coltivare l’adattabilità e la flessibilità - oltre alla capacità di tollerare l’ambiguità derivante dal non conoscere sempre le risposte giuste – è un’altra parte del
vostro impegno alla responsabilità.
Coltivare queste abilità non vi aiuterà solamente a sentirvi meglio e a godervi di più la vita. Come vi dimostreremo più tardi, potrebbe addirittura salvarvela.
DOMANDA DI RIFLESSIONE:
Vi riprendete rapidamente da un rovescio imprevisto? Qual è il vostro grado di flessibilità o adattabilità?
Questo testo è tratto dal best-seller di Richard Bandler e Garner Thomson
PNL per il Benessere.


